giovedì 26 febbraio 2015

La Torre della Rondine di Andrzej Sapkowski - Libri Fantasy n.23

DETTAGLI
Titolo: La torre della Rondine
Titolo originale: Wieża Jaskółki
Autore: Andrzej Sapkowski
Anno: 2015
Editore: Nord
Copertina: Gabriele Sina

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SECONDA DI COPERTINA
Nella notte dell'Equinozio d autunno, una tempesta infernale si abbatte su Ellander. All'improvviso, alcune nuvole nere assumono la forma di guerrieri a cavallo e sorvolano con gran strepito il tempio della dea Melitele. La maga Triss Merigold non ha dubbi: è la Caccia Selvaggia narrata dalle leggende, portatrice di morte e di sventura. Qualcuno a lei molto caro è caduto vittima di un sortilegio o di un'imboscata. Non c'è un attimo da perdere: deve avvisare Geralt di Rivia... Tre giorni dopo, durante una battuta di caccia nelle paludi, Vysogota di Corvo trova una fanciulla priva di sensi e gravemente ferita. Senza esitare, il vecchio eremita la porta in casa e le presta le prime cure. Tra i deliri indotti dalla febbre, la ragazza rivela di essere sfuggita per miracolo a un manipolo di soldati di Nilfgaard, gli stessi uomini che ancora le stanno dando la caccia per ucciderla. E allora l'eremita capisce: lei è la principessa Ciri, l'ultima erede al trono di Cintra, colei che, secondo la profezia, causerà il crollo dell'impero e riporterà la pace tra i popoli della terra. La giovane ha bisogno di protezione. E c'è solo una persona che possa aiutarla a compiere il suo destino: Geralt di Rivia...

QUARTA DI COPERTINA
Gettò il sacco a terra e si avvicinò con prudenza.
Nella buca lasciata da un albero abbattuto,
giaceva il corpo di un ragazzo sui quindici anni.
Vysigota si chinò e, in quell'istante, udì un gemito.
L'eremita girò con cautela il ferito,
che cominciò a tremare. «Una fanciulla...»
Non poteva credere a quello che vedeva.
«E' una fanciulla.»

DESCRIZIONE
E così quella che un tempo era stata la bambina-sorpresa e che ormai è una strighetta non meno soprendente avrà occasione di sorprendere il suo erudito salvatore prima riprendendosi e quindi raccontandogli le complesse vicende che l'hanno portata a dover beneficiare delle sue cure. E l'inizio della fine era stato in una stazione di posta, dove il mercante e informatore dei ratti Hotsporn aveva informato la banda che Bonhart, il noto e temuto cacciatore di taglie, non solo era sulle loro tracce, ma anche vicino, a Gelosia. Ma la notizia che più aveva colpito, e spinto all'azione, Falka era stata l'imminente amnistia che l'imperatore di Nilfgaard stava per offrire, in segno di benevolenza, in occasione delle sue nozze con Cirilla di Cintra. Ella aveva abbandonato i Ratti solo per tornare sui suoi passi troppo tardi e facendo della loro fine anche la sua, o forse peggio.
Nel mentre Geralt di Rivia e i suoi compagni, archiviata furtivamente la parentesi che li aveva visti alle dipendenze della regina di Lyria (e Rivia) Meve, si rimettono in viaggio per cercare di raggiungere Caed Dhu per chiedere l'aiuto dei Druidi. Ma qualcuno trama contro di loro e anche il destino non renderà semplice raggiungere la loro meta.
Le cose non sono andate troppo bene nemmeno per Yennefer di Vengerberg, che ripescata, nel vero senso del termine, nei pressi delle isole Skellige non perderà tempo a imbastire tutte le trame possibili per aiutare la sua protetta Ciri e contrastare il mago traditore Vilgefortz, principale responsabile del massacro di Thanedd, di cui tutti sono convinti lei sia complice.

PRO
  • Per proporre le vicende di Ciri, Geralt e Yennefer l'autore in questo suo quarto libro opta per una sorta di racconto corale a cui partecipano numerosi personaggi sotto diverse forme di narrazione. Grazie a questi vari e differenti punti di vista la vicenda si dipana in modo ben più dettagliato e avvincente di quanto non sarebbe stato affidandola al punto di vista di un unico personaggio.
    Il punto di vista mutevole giova alla trama: + 8
  • Grazie alle cronache di Ranuncolo e alla soluzione narrativa che propone la trama come racconto di Ciri a Vysigota di Corvo, l'autore può effettuare una efficacissima ricapitolazione, tanto che sarebbe quasi possibile cominciare a leggere la saga da questo racconto.
    Gli episodi precedenti vengono riassunti in modo coinciso ma efficace e piacevole: + 4
  • Sebbene tornino decisamente in secondo piano, le vicende che riguardano Geralt sono dense d'azione, novità di rilievo e sorprese che spezzano quel senso di immobilità che aveva permeato il precedente volume.
    Il cammino dello strigo sembra finalmente riprendere: + 6
  • Già nei precedenti romanzi Sapkowski aveva brillato per la sua capacità di rendere veri anche i personaggi secondari. Ora che sono per buona parte questi a portare avanti la trama alcuni di essi tra i principali vengono approfonditi e possiamo finalmente vederne il loro punto di vista sulle vicende e conoscere dettagli finora oscuri.
    Il cast si allarga e vestire oltre ai bellissimi vecchi anche nuovi panni è un piacere: + 15
  • Dopo tanta segretezza e reticenza l'autore svela, anche se solo in parte, molte trame. E a differenza di quanto era successo col Sangue antico, non si resta delusi.
    Finalmente cadono molti veli: + 10

CONTRO
  • Dopo la parentesi iniziale le vicende di Ciri, Geralt e Yennefer si alternano e per esporle si susseguono un notevole numero di differenti punti di vista e in più occasioni il passaggio tra l'uno e l'altro o tra una filo della trama e il successivo è molto improvviso.
    Il punto di vista è troppo mutevole e capita di trovarsi spaesati: - 4
  • Dopo che era stato dato così tanto spazio ai Ratti nel precedente volume vederne conclusa la storia in una pagina dà un po' l'idea che in precedenza si sia sprecato tempo e spazio.
    I Ratti hanno mangiato uno spazio senza poi finire col meritarlo: - 5
  • La missione a Lan Exter di Dijkstra è una lunghissima, ed allo stato attuale della trama incomprensibile, parentesi nella storia, che ricorda spiacevolmente i noiosi discorsi tra reali dei volumi precedenti.
    Trentacinque interminabili pagine di storia e politica dallo scopo oscuro: - 3
  • Per numerose volte durante il racconto di Ciri l'autore ipotizza l'avvicinamento di un qualche estraneo alla solitaria casupola dell'eremita lasciando intendere che quella ripetizione porterà ad una qualche sorpresa, ma invece alla fine si resta delusi.
    "Ma nessuno poteva vederlo" e appunto è così che va: - 3
  • E alla fine finisce che tutti sono arrivati da qualche parte: chi vittorioso, chi sconfitto, chi un po' e un po'. Per ciascuno l'autore riesce a trovare un punto fermo della storia, ma si rimane comunque un po' sospesi aspettando il volume conclusivo della saga.
    Nonostante la storia di ciascuno si arresti ad un punto ben chiaro un lieve senso di sospeso resta: - 4

PUNTEGGIO FINALE + 24
Con La Torre della Rondine la Saga di Geralt riparte, o si potrebbe dire parte visto quanto poco sembrava essere avanzata la trama nel precedente Battesimo del Fuoco, alla grande. Ma anche se ormai la parte del leone, o meglio della Leoncina nella storia la fa Ciri, la presenza di Geralt non viene relegata ad una mera comparsata, tutt'altro! Le vicende di entrambi sono (finalmente) dense di novità e foriere di cambiamenti. Dopo aver intessuto in modo quasi interminabile Sapkowski alla fine tira le fila e la sua trama è in buona parte svelata e non se ne può che apprezzare la qualità.
Peccato per il punto di vista a tratti eccessivamente ballerino, che pur riuscendo ad arricchire la storia con dettagli che sarebbe stato difficile proporre altrimenti può causare qualche difficoltà nel seguire con chiarezza la progressione degli accadimenti.
A parte qualche piccola parentesi quasi didattica (e che sa un po' di contentino alle capacità di controllo della neonata Loggia delle Maghe) questo quarto libro della saga è come un'onda di un mare agitato che arrivata ormai nei pressi della riva cresce fino a diventare imponente ma, proprio nel momento in cui questa raggiunge l'apice ed è in procinto di calare sulla spiaggia con l'aria di poterla spazzare fino a dove tutte le altre non erano mai arrivate le pagine si esauriscono. Il panorama però è mozzafiato e si chiude il libro soddisfatti ma impazienti di leggere il seguito.


SPUNTI CHE SARANNO PROBABILMENTE TRATTATI
Professioni/Razze intelligenti: Strigo/Witcher, Ratto, Pescatrice delle isole Skellige, Raccoglitore di miele, Cavaliere errante.
Animali/Mostri: Caccia selvaggia, Burdalak, Nasifoglia, Endriaga, Lesny, Battiroccia, Barbegazi, Echinops, Vespertilio, Beann'shie, Mostro-quercia, Borowik, Ondina, Noctua, Wicht, Lupo di ferro.
Oggetti/Magia: Fisstech, Bracciale magico del richiamo, Minibastarda, Sabberra Zerrikaniana, Taldaga elfica, Gwyhyr, Gabriel, Cappello dell'invisibilità, Xenofono, Orion.

5 commenti:

  1. Oh! Ci speravo in questa recensione :)

    "lasciando intendere che quella ripetizione porterà ad una qualche sorpresa"

    Credo che l'idea sia di dare un sapore di "ritornello" (fiabesco?) alla narrazione. Un po' come Vysogota ascolta la storia, anche noi a nostra volta l'ascoltiamo dal narratore-Sapkowski. Alla terza volta che si ripete tuttavia comincia ad annoiare parecchio il lettore...

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  2. E io mi ero perso incredibilmente la tua! Grazie del commento, perché sarebbe stato davvero un peccato.
    Anche a me la ripetizione aveva dato l'idea di un ritornello, ma viste le forze in campo contro Ciri mi aspettavo che questo fosse occasione per introdurre un cambiamento, modificandolo di botto un certo punto o magari a conclusione della trama. Invece questa va oltre (e lo si apprezza) ma il 'ritornello' risulta privo di uno scopo ai fini della stessa (e questo invece non l'ho apprezzato).

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  3. Sto leggendolo adesso. Il problema del seguire una saga "in tempo reale" è che i passaggi più oscuri e complicati dei libri precedenti, letti anni prima, imporrebbero una rilettura per la quale non ho il tempo...

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