mercoledì 13 febbraio 2013

Il Tempo della Guerra di Andrzej Sapkowski - Libri Fantasy n.15

DETTAGLI
Titolo: Il tempo della guerra
Titolo originale: Czas pogardy
Autore: Andrzej Sapkowski
Anno: 2013
Editore: Nord
Copertina: Gabriele Sina

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SECONDA DI COPERTINA
Tre ombre cavalcano nella notte. Sono tre sicari, lanciati all'inseguimento della loro prossima vittima. Tuttavia non sanno di essere a loro volta seguiti da una creatura più forte e più resistente di qualsiasi essere umano: Geralt di Rivia, l'assassino di mostri. In circostanze normali, lo strigo non si sporcherebbe le mani per eliminare dei comuni criminali, ma stavolta è diverso. Perché quei tre sono stati assoldati per uccidere la principessa Ciri e, se ci riusciranno, il mondo intero sarà perduto: Ciri è la Fiamma di Cintra, la maga di cui parlano le profezie, l'unica forza in grado di contrastare i piani dell'imperatore di Nilfgaard - lo spietato conquistatore del Nord - e di riportare la pace tra i popoli della terra. Per questo è essenziale che Ciri arrivi sana e salva sull'isola di Thanedd, dove si stanno radunando tutti gli altri maghi. E Geralt è disposto a ogni sacrificio pur di proteggere il suo cammino. Però nessuno può immaginare che la principessa non sarà al sicuro nemmeno sull'isola. Sebbene sia difesa da incantesimi potentissimi, le spie di Nilfgaard sono infatti sbarcate persino in quel luogo isolato. E adesso sono in attesa, pronte a colpire...

QUARTA DI COPERTINA
«Stai in guardia, Geralt», lo ammonì Codringher.
«Smetti di cercare la principessa e nasconditi sulle montagne. Io studierò i manoscritti elfici; poi, quando avrò le informazioni di cui hai bisogno e conoscerò il nome del mago implicato in tutto ciò, ti contatterò.»
«Non posso aspettare. Lei è in pericolo», replicò, lo strigo.
«Allora siete entrambi condannati.»

DESCRIZIONE
Poche volte capita di leggere delle buone anteprime della trama sulle copertine dei libri. Questo è uno di quei casi, quindi a me non resta poi da aggiungere molto.
Il nostro anacronistico strigo, seppur convinto sostenitore della neutralità, anche per quel che riguarda il conflitto che va montando tra l'impero di Nilfgaard e i regni con esso confinanti, è comunque disposto a tutto pur di proteggere Ciri da chiunque le voglia fare del male eliminando con lei l'ultimo sangue reale di Cintra. Proteggendo lei poi Geralt ha anche la possibilità di difendere e frequentare nuovamente anche la maga Yennefer.
Ma proprio quando lo strigo par aver ricostruito quel elgame che per un mutante come lui, è ciò di più vicino a una famiglia arriverà dirompente e improvviso il tempo della guerra e lo strigo, circondato dal bianco e dal nero capirà troppo tardi l'errore di essere rimasto nel grigio intermedio tra i due.

PRO
  • La capacità di rendere vivi e reali i personaggi è da sempre uno dei punti di forza dei romanzi di Sapkowski: dal messaggero al segugio, al balivo, tutti coloro che dal proprio punto di vista narrano una parte anche brevissima della storia lo fanno mostrando tanto di sé da rendersi persone vere e farlo percepire al lettore.
    Il mondo di Sapkowski è vivo e reale tanto nei protagonisti che nelle comparse: + 12
  • L'autore è abilissimo a srotolare numerose matasse, mascherandone i fili nella trama della storia che scorre a lungo tranquilla e lineare per poi arrivare ad un crescendo inaspettato in cui tutti i fili sono tirati all'improvviso generando un clamoroso e concitato punto di svolta.
    Sapkowski maestro nel narrare senza svelare se non al punto giusto: + 10
  • Il tempo della guerra si riallaccia a il sangue degli elfi concludendo in modo più che soddisfacente tutto ciò che il primo romanzo aveva lasciato sospeso e regalando anche al lettore vari colpi di scena magistrali e rivelazioni tanto spontanee quanto inaspettate.
    I nodi vengono finalmente al pettine e la sensazione di sospeso svanisce con soddisfazione: + 8
  • Sapkowski dà ampio spazio alla magia, magnificandone i poteri ed il santuario di Thanedd dove antichi poteri e potenti illusioni tengono insieme una sorprendente struttura allestita ad accademia per giovani apprendisti maghi.
    Ci si compiace tanto della magnificenza di dettagli con cui Thanedd è descritta quanto della soluzione narrativa dell'autore che sa parlare di magia senza cadere in spiacevoli luoghi comuni: + 8

CONTRO
  • Sebbene non lo si capisca subito è Ciri più che Geralt la protagonista di questo secondo libro della saga. Anche se già dall'impostazione del primo libro della saga si capiva che Geralt non era più il protagonista incontrastato, come nei due libri precedenti che l'hanno introdotta, questa sua mancanza di centralità si fa ancora un po' sentire: - 4
  • Spiegare una guerra che interessa numerosi regni e varie forze in campo non è facile e, sebbene Sapkowski si sforzi di farlo nel modo più chiaro possibile, più di una volta ci si perde tra gli innumerevoli re, maghi ed altri potentati coinvolti.
    Troppi nomi e nemmeno una mappa o un appendice ad aiutare a raccapezzarsi: - 5
  • Pochi mostri e niente cacce al mostro.
    La mancanza di protagonismo di Geralt abbassa anche la quantità di "cose da strigo" che troviamo nel romanzo, anche se ad alzare la media ci pensano le avventure ci Ciri.
    Mostri e cose da strigo sono oramai solo dei brevi diversivi della trama: - 4

PUNTEGGIO FINALE + 25
Il tempo della guerra è un romanzo molto ben scritto e ancor meglio architettato, che sa sorprendere il lettore con un crescendo ed un climax di eccezionale portata circa a metà libro, preparato silenziosamente e sapientemente dall'autore nei precedenti capitoli.
Dopo questo punto di svolta però Sapkowski pare tornare a tessere la sua trama in silenzio, mostrando al lettore solo ciò che vuole fargli vedere, anche se in questa occasione non vi è più quel senso di sospeso che si respirava alla fine de il sangue degli elfi.
Nonostante il testimone di protagonista, o meglio principale narratore della storia, passi da Geralt a Ciri per gran parte del libro (le ultime 100 pagine sono tutte esclusivamente dedicate alla leoncina) il livello della narrazione e le capacità della giovane strighetta non fanno troppo rimpiangere la mancanza dell'imperturbabile strigo. Mancano però, quello si, i mostri e la caccia, ma sembra, anche alla luce di quanto letto nel primo libro e in questo, che nella saga la loro presenza sia meno rilevante.
Vi avviso che, se leggete questo romanzo solo per seguire le gesta di Geralt potreste restare un po' delusi dalla sua mancanza di centralità nella trama e persino sconcertati visto l'esito dello scontro tra lo strigo e Vilgefortz.
In ogni caso il tempo della guerra resta il più che eccellente seguito de il sangue degli elfi, di cui non solo soddisfa il senso di sospeso ma rilancia verso l'ignoto la trama di questa saga avvincente del cui arco questo libro è di certo uno delle pietre angolari.

SPUNTI CHE SARANNO CERTAMENTE TRATTATI
Professioni/Razze intelligenti: Strigo/Witcher, Ratto
Animali/Mostri: Mandigora, Viverna, Mostro dalle lunghe chele
Oggetti/Magia: Amuleto Mimetico, Glamarye, Lanterna Verde, Acquavite al caramello.

3 commenti:

  1. Grazie per questa nuova recensione :) la saga di The Witcher l'ho in lista da tempo.
    Cambiando argomento, non trovi che le copertine dei fantasy si stiano tutte uniformando verso lo stesso stile?

    PS: il commento eliminato è il mio, ho usato per sbaglio l'account privato. Se puoi eliminalo.

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  2. Fai bene a tenerla in lista, merita davvero. Al momento in italiano sono stati tradotti quattro libri, due raccolte di racconti che sono una sorta di prequel della saga e i primi due libri della saga. In quelli Geralt è il protagonista assoluto, in questi è più uno dei principali narratori della storia di Ciri.

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  3. Mi accodo anchio a Invasati, la saga di The Witcher mi piacerebbe tanto iniziarla ma non ne ho ancora avuto modo. E leggere queste recensioni non fa che aumentare la voglia. Ti odio Andrea =P

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