sabato 6 luglio 2013

The Heroes di Joe Abercrombie - Libri Fantasy n.19

DETTAGLI
Titolo: The Heroes
Titolo originale: Heroes
Autore: Joe Abercrombie
Anno: 2012
Editore: Gargoyle
Copertina: James Barkely

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SECONDA DI COPERTINA
Bremer dan Gorst, maestro di spade caduto in disgrazia, ha giurato di reclamare sul campo di battaglia l'onore perduto. È ossessionato dalla redenzione e assetato di violenza, dunque non gli importa molto di quanto sangue scorrerà, anche se si trattasse del proprio.
Il Principe Calder non ha alcun interesse per l'onore e di certo non ha intenzione di finire ammazzato. Tutto quello che vuole è il potere, e si servirà di qualsiasi bugia ed espediente, tradirà tutti gli amici per raggiungerlo. Almeno sino a quando non sarà lui a dover combattere.
Curden lo Strozzato, l'ultimo uomo onesto rimasto al Nord, ha dedicato la sua vita all'arte della guerra, ricavandone solo ginocchia gonfie e nervi logori. Non gli importa nemmeno più chi sia a vincere, vuole soltanto fare la cosa giusta. Ma è possibile individuarla nel mondo che gli sta crollando intorno? Il destino del Nord sarà deciso da tre sanguinosi giorni di battaglia. Ma con entrambi gli schieramenti corrotti da intrighi, debolezze, ostilità e meschine gelosie, è improbabile che siano i cuori più nobili o anche le armi più potenti a prevalere.

DESCRIZIONE
Gli Eroi. Un cerchio di monoliti di pietra scoloriti e vessati dal tempo e dagli elementi. Curden lo Strozzato è stato mandato avanti dal Dow il Nero, per conquistarli, o meglio rivendicarli in vista di un futuro ed ormai prossimo scontro decisivo tra l'armata di scagnozzi e nominati dei clan del Nord e l'esercito regolare dell'Alleanza.
Curden è un vecchio e stimato nominato, divenuto ormai un nominato vecchio e stanco di scontri e discorsi funebri con cui dare addio agli uomini della sua dozzina, che seppur composta di combattenti esperti o addirittura leggendari come Whirrun di Bligh, è comunque fatta di uomini, e si sa che, nelle battaglie quanto nelle schermaglie, gli uomini muoiono.
Il vecchio nominato si troverà a fronteggiare un suo vecchio compagno, Scorzadura, ora a capo di una dozzina che combatte per il Mastino, un uomo del nord che a differenza dei più è schierato con l'Alleanza. Ma gli uomini del nord sono duri e abiutati a combattere anche contro i vecchi amici, uno scontro leale, ma fatto comunque con armi affilate per uccidere.
A differenza di molti suoi conterranei il principe Calder, figlio del precedente re del nord, deposto cruentemente da Dow il Nero, non ne condivide i metodi diretti dello scontro ne possiede il coraggio per intraprenderli. E' però un abile tessitore di intrighi e congiure e, sebbene sia praticamente in disgrazia, ha ancora sogni di gloria e mire al trono che fu di suo padre.
Bremer dan Gorst si considera uno scherzo della natura: un energumeno tarchiato e dalla voce querula, un tempo stimato amico e maestro di spada del Re di cui però ha perso i favori e la vicinanza in seguito a una torbida faccenda che lo tormenta persino nel sonno. Sebbene sia stato relegato al ruolo di osservatore reale, Bremer non ha alcuna intenzione di stare a guardare la battaglia, perché l'unico momento in cui si sente realmente vivo ed appagato e quando brandisce le sue armi e sente che farlo in quello scontro decisivo è l'unico modo per riabilitarsi agli occhi del Re, o perire nel tentativo.

PRO
  • La battaglia scandisce i tempi di narrazione del romanzo, che è diviso in tre giorni, preceduti da un preambolo e terminanti con un epilogo. L'autore è abilissimo a descrivere la scena dal punto di vista dei vari personaggi, trasformandola in base agli occhi dell'osservatore.
    La trama è concentrata temporalmente ma in modo eccellente: + 7
  • Gli unici eroi del romanzo sono quelli di pietra. Abercrombie ci descrive uomini di carne, mostrandone si sogni, ambizioni, desideri, ma senza trascurarne le paure, i dolori, il rimorso, l'incertezza e la tristezza insita nel lutto e nel dover prendere delle decisioni difficili ma apparentemente necessarie.
    Uomini veri, guerrieri, duri, determinati, ma sempre umani: + 12
  • La descrizione degli scontri, della mischia e dei duelli che l'autore propone è dettagliata, studiata e realistica. Anche proponendo strettamente il punto di vista di un partecipante o di un osservatore si ha sempre la sensazione di assistere qualcosa di reale o esserne nel mezzo.
    La battaglia è protagonista e il suo cantore la rende viva e reale: + 10
  • Al fianco dei personaggi che l'autore sfrutta più di frequente per tessere la sua trama, vi sono alcuni personaggi secondari sensazionali di cui non conosceremo mai il punto di vista ma che riescono comunque a farsi notare e a intrigare il lettore. Personaggi come Whirrun di Bligh con la sua Madre delle Spade, l'enorme Straniero che Bussa e Bayaz il primo mago del Re col suo strano servitore, seppur visti con gli occhi degli altri protagonisti aggiungono con la loro mera presenza ed esistenza qualcosa alla storia.
    Personaggi di contorno eccezionali ed intriganti: + 8

CONTRO
  • Sebbene sia in parte giustificato dalla centralità della guerra e delle battaglie nella trama, la storia è povera di figure femminili di rilievo, e l'unica di cui l'autore ci descrive le emozioni è la figlia del maresciallo. Le altre sono solo comparse occasionali come Portento, il secondo di Curden, o la moglie di Calder.
    La guerra è una cosa per uomini, nel bene e nel male: - 6
  • L'autore non è prodigo di chiarimenti riguardo le faccende pregresse dei personaggi, e salvo modesti flashback o sogni tormentati, la trama rimane focalizzata sul presente, lasciando oscuri al lettore numerosi punti interessanti: dal perché Bremer sia caduto in disgrazia, a chi sia realmente Brivido, o quali forze oscure ed arcane si celino dietro la guerra che si combatte tra l'Alleanza e gli uomini di Dow il Nero.
    Troppe domande restano insoddisfatte: - 8

PUNTEGGIO FINALE: + 23
The Heroes racconta di uomini in guerra: gli unici eroi sono quelli di pietra. Abercombie ci mette davanti personaggi vivi ed umani, e sebbene appaiano nella trama personaggi ritenuti leggendari o famigerati essi si rivelano essere uomini come gli altri, più abili nel combattere, più forti o semplicemente più fortunati. Ma i personaggi nel romanzo sono relegati al ruolo di narratori: il vero protagonista è questa battaglia che si dipana lungo tre cruenti giorni, mietendo vittime in entrambe le fazioni. L'autore la fa narrare in modo disincantato e con un realismo che non fa sconti: uccide, ferisce, mutila, umilia. Mostra la dura ingiustizia della vita che magari permette di sopravvivere agli indegni e uccide i cosiddetti buoni.
Ma, come già sperimentato ne il richiamo delle spade, l'autore ha una tendenza a mostrare solo ciò che vedono i protagonisti e spiegarlo limitandosi alle sole loro conoscenze a riguardo. Così, visto che tra i narratori mancano alcuni personaggi importanti per non dire fondamentali, in alcuni casi il lettore resta curioso, ma talvolta indispettito, dalla mancanza di risposte o dall'impossibilità di comprendere lo svolgimento complessivo degli eventi e delle cause.
Nota: questo volume si colloca alcuni anni dopo gli eventi narrati nella trilogia della Prima Legge e in esso vi compaiono numerosi personaggi che sono presenti nella trilogia. La Gargoyle ha pensato bene di sondare il terreno pubblicando questo libro che è un racconto fatto e finito prima della trilogia stessa, quindi la lettura di questo libro potrebbe farvi scoprire il futuro di alcuni personaggi e togliere una parte (seppur minima) della suspance.

SPUNTI CHE SARANNO PROBABILMENTE TRATTATI:
Razze/Professioni: Scagnozzo, Nominato, Asservito, Strega, Portatore della Madre delle Spade(Whirrun di Bligh).
Oggetti/Equipaggiamento: Madre delle Spade.

4 commenti:

  1. Bella recensione Andrea, però non sono d'accordo con il punteggio. Io gli darei non più di 3/5, poiché ritengo The heroes un romanzo carino, ma non eccezionale.
    Il motivo di questa mia scelta è data dal fatto che che Abercrombie non inserisca la magia nella vicenda e ciò, a mio avviso, è da considerarsi una pecca troppo grande per essere perdonata.
    Se compro un libro fantasy, voglio che ci sia la magia, altrimenti acquisto un romanzo storico.

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  2. Hai pienamente ragione, la magia e il soprannaturale non sono inseriti (se vogliamo trascurare la presenza di Yoru Zolfo), ma in realtà la loro 'mancanza' in questo volume era quasi da aspettarsi. Solo che per aspettarsela bisognava aver letto la trilogia della Prima Legge, in cui ciò era ampiamente anticipato, cosa che essendo questo libro il 5° pubblicato dall'autore ci si potrebbe aspettare. Ma i furbacchioni della Gargoyle, approfittando del fatto che questo romanzo fosse stand-alone lo hanno anteposto e pubblicato per primo, forse per tastare il polso dei lettori, ma stravolgendo l'arco narrativo dei volumi precedenti (cioè la Trilogia e il Sapore della vendetta).

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  3. Capisco.
    Sapendo come la penso, mi consiglieresti di leggere il primo romanzo del ciclo de La prima legge di Abercrombie?

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    1. Lì di magia ne trovi e anche di soprannaturale ed è un crescendo nei due volumi successivi. Perciò essendo il primo volume di una trilogia non aspettarti qualcosa di conclusivo. A me è molto piaciuto, ma de gustibus... ^_^

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